Il saggio si colloca all’interno di un lavoro di investigazione condotto per la prima volta fra i materiali inediti di Loris Jacopo Bononi (caso letterario negli anni settanta del Novecento): una compagine stratificata e di notevole vastità che si conserva nell’archivio del Castello di Castiglione del Terziere (Lunigiana). Viene messo a fuoco in particolare il processo che sottende la silloge “Drammi intimi”, la quale, pur allo stato di “work in progress”, rivela linee elaborative riconoscibili grazie a un’analisi intertestuale che movimenta la produzione poetica degli anni 2009-12. Da questa sorta di ‘cava’ d’autore, da leggere sia nell’autonomia del frammento sia nella tensione all’opera, si dipartono motivi squisitamente bononiani, quali quello del ‘volo’, iscritto in una peculiare ornitologia simbolica, e dell’immortalità poetica. “Drammi intimi”, in linea con la remota stagione dei romanzi “Diario postumo” (1969) e “Il poeta muore” (1973), declinando nelle sue tragiche emergenze il motivo amoroso, porta in apice la poetica del ricordo, nell’interazione col tema della memoria, intesa, in una trama di innervazioni culturali, anche come conquista del patrimonio della parola.
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