Da Dario Fo e Franca Rame a Pier Paolo Pasolini, da Pietro Valpreda a Mauro Rostagno. La ‘fotografa della mafia’ Letizia Battaglia – suoi alcuni degli scatti più significativi della storia italiana degli ultimi cinquant’anni – li ha incrociati tutti nei primi anni Settanta fra Milano e Palermo, sull’onda di quel Sessantotto che fu come uno spartiacque nella sua vita: di là la cappa democristiana, il perbenismo ipocrita; di qua la libertà dei costumi, l’autonomia, nuove forme di relazione. Ben oltre le rivendicazioni degli studenti, un movimento che ha rappresentato un’‘illuminazione generale’ della società, che oggi ci stiamo perdendo.
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