L'autore effettua alcune osservazioni e riflessioni sul ruolo delle componenti pedagogica e biologica nel contesto dell'allenamento sportivo generale e del giovane calciatore in particolare, arrivando a concludere che, nei limiti delle attuali conoscenze scientifiche, l'orientamento biologico dovrebbe occuppare un ruolo prioritario. Ciò affinchè il processo di allenamento non sia costituito da un insieme di interventi a carettere soggettivo, ovvero rispecchianti le convinzioni dell'allenatore, ma si avvicini maggiormente alle reali dinamiche che caratterizzano la motricità umana.
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