Splendida figura di missionario laico, per tutta la vita apostolo di crescita civile e culturale per le popolazioni dell’estremo Sud, oppresse dal disinteresse dello Stato, Umberto Zanotti Bianco è stato anche raffinato scrittore. In questo contributo si analizza puntualmente la prosa di Tra la perduta gente (1959), il volume in cui raccolse – a più di trent’anni dalla loro composizione – sette narrazioni documentarie (tra cronaca e memoria, tra esistenza e storia) sui ‘dannati della terra’ e sulla insoffribilità del loro 'malvivere'.
A magnificent figure of a lay missionary, throughout his life Umberto Zanotti Bianco committed himself to the civil and cultural growth of the populations of the deep South of Italy, oppressed by the disinterest of the state. Zanotti Bianco was also a refined writer: the present work offers an in-depth analysis of the prose of Tra la perduta gente (1959), a volume which gathers together, thirty years after their composition, seven documentary stories (between chronicle and memory, existence and history) on the 'dannati della terra' ('the wretched of the Earth') and the pain of their 'malvivere'.
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