La giustizia del lavoro in crisi: dal passato un rimedio possibile

• Autores: Giuliano Cazzola
• Localización: Diritto delle relazioni industriali: rivista della Associazione lavoro e riceche, ISSN 1121-8762, Vol. 16, Nº. 2, 2006, págs. 379-385
• Idioma: italiano
• Títulos paralelos:
  • Dispute resolution in crisis: a possible remedy from the past
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• Resumen
  • italiano

    L’A. muove dalla constatazione dei gravi problemi che affliggono il sistema della giustizia in Italia con specifico riferimento alla giustizia civile e al processo del lavoro, evidenziando le conseguenze negative che si riflettono sui rapporti economici e sociali, sull’efficienza complessiva del processo produttivo, sui costi di gestione, sulle relazioni commerciali. A fronte della sollecitazione contenuta nel Libro Bianco a guardare alle esperienze straniere più consolidate come possibili modelli di soluzione, l’A. sottolinea l’opportunità di riconsiderare anche la storiografia giuridica italiana e l’esperienza della «magistratura industriale» che viene richiamata dall’A. con riferimento alle origini, alle competenze, al procedimento e alle modalità di decisione. Con riferimento a quest’ultimo profilo, in particolare, viene sottolineata la libertà, conferita ai giudici, di non essere vincolati dall’osservanza di un diritto sostanziale ritenuto inadeguato rispetto alle nuove esigenze del nascente diritto del lavoro. L’A. esamina quindi l’esperienza dei Collegi probivirali dal punto di vista degli esiti concreti e delle criticità sollevate attraverso una rassegna della documentazione, anche di origine istituzionale, dell’epoca. A fronte di tale rassegna, l’A. sottolinea che il migliore portato dell’esperienza descritta è costituito dall’opera di «integrazione equitativa» del diritto cui si deve il merito di aver posto i principali fondamenti del rapporto di lavoro e di aver inquadrato lo sciopero nell’ambito del diritto comune. L’A. conclude quindi nel senso dell’opportunità di guardare a questa esperienza a fronte della esigenza, da essa testimoniata, di sperimentare forme di conciliazione e di arbitrato, non prigioniere di una concezione statalista (e burocratica) del diritto

  • English

    This paper highlights the serious problems affecting the judicial system in Italy, with particular regard to the civil jurisdiction and employment cases, pointing out the negative consequences for economic and social relations, and the overall efficiency of the productive system, management costs and commercial relations. With regard to the proposal in the White Paper on the Labour Market to consider the most advanced systems in other countries as possible models, the author underlines the need to reconsider the history of the Italian judicial system and of the labour courts known as the magistratura industriale, examined by the author with reference to its origins, powers, procedures and decision-making processes. In this connection in particular the author underlines the freedom conferred on labour court judges to take decisions without being bound by legal constraints considered to be inadequate in relation to the emerging needs of the labour market. The author then examines the experience of the collegi probiviri from the point of view of practical outcomes and various critical aspects, by means of a survey of the documentation of the period also of an institutional kind. On the basis of this survey the author argues that the most positive aspect of the experience described consists of the “equitable integration” of legal provisions, providing the foundations of the employment relationship and placing the right to strike within a common-law framework. The author concludes by linking the need to examine this experience with the need to experiment with forms of conciliation and arbitration, moving beyond the confines of a “statist” (and bureaucratic) concept of law.