Decentramento produttivo e processi di esternalizzazione: il mutamento della organizzazione produttiva

• Autores: Bruno Busacca
• Localización: Diritto delle relazioni industriali: rivista della Associazione lavoro e riceche, ISSN 1121-8762, Vol. 15, Nº. 2, 2005, págs. 324-332
• Idioma: italiano
• Títulos paralelos:
  • Decentralisation of production and outsourcing processes: the transformation of the organisation of production
• Texto completo no disponible (Saber más ...)
• Resumen
  • English

    A decade or so ago the US and Europe stopped manufacturing televisions, and the relative brands have been replaced by the new Asian producers; IBM has moved out of hardware production, allowing it to be taken over by the leading Chinese competitor; the manufacture of a significant proportion of components, for example in the auto industry, has been decentralised to specialised plants that work for various customer firms. Starting from certain concrete and emblematic situations, the author offers an analysis of the processes of delocalisation, the decentralisation of production and outsourcing, terms that have now become part of everyday language, though often with a negative connotation. In the presence of these profound and continuous changes in the global productive system, Italy has had difficulty keeping pace, and more than other European countries is suffering from competition from countries that have industrialised more recently. Leading firms in the industrial, financial and retail sectors have run into serious difficulty; some of them have disappeared, while others have been drawn into the orbit of foreign groups; others have difficulty keeping up with the competition, new and old, and have lost a signficant part of their market share, both in Italy and overseas. The system of small and medium-sized enterprises, which has long been one of the strengths of the Italian economy, has failed to keep up with innovation. As a result there is a need to develop a modern industrial policy, that will bring about a shift in specialised production towards goods and services that are less sensitive to competition based solely on price, by improving the quality and appeal of the products; in addition there is a need to increase the size of Italian companies. In this connection the author underlines the importance of decentralisation and outsourcing processes which, if properly regulated and managed, also in the public sector, can be useful techniques for avoiding the closure or the delocalisation of plants or entire industries. These processes, however, require an appropriate legislative framework and a positive approach on the part of the social partners, employers and employees.

  • italiano

    Da oltre un decennio USA ed Europa non fabbricano televisori, ed i relativi marchi sono stati ormai sostituiti dai nuovi produttori asiatici; l’IBM ha abbandonato la produzione di hardware cedendo gli impianti al principale competitore cinese; la fabbricazione di quote importanti della componentistica, si pensi all’industria automobilistica, è decentrata a soggetti specializzati che operano per conto di diversi committenti. Partendo dal riscontro di situazioni concrete ed emblematiche, l’A. offre un’analisi dei processi di delocalizzazione, di decentramento produttivo ed esternalizzazione, termini – spesso caricati di significati negativi – ormai entrati nel linguaggio comune. A fronte di tali profondi e continui mutamenti del modello produttivo globale, l’Italia stenta a tenere il passo, soffrendo, più di ogni altro paese europeo, la concorrenza mossa da paesi di più recente industrializzazione: gruppi importanti dell’industria, del credito, della distribuzione sono entrati in crisi; alcuni scomparsi; altri sono entrati nell’orbita di gruppi stranieri; altri stentano a tenere il passo con i competitori, vecchi e nuovi, ed hanno perso comunque quote importanti dei loro mercati, sia in Italia che all’estero. Il sistema delle PMI, che a lungo ha caratterizzato positivamente la nostra economia, non tiene il passo con l’innovazione. Si impone pertanto lo sviluppo di un moderno disegno di politica industriale, che comporti lo spostamento delle nostre specializzazioni verso produzioni meno sensibili alla mera concorrenza del prezzo, elevando qualità ed appetibilità dei prodotti; occorre inoltre un progetto di sostegno alla crescita dimensionale delle imprese italiane. In tale ottica l’A. sottolinea l’importanza degli strumenti di decentramento ed outsourcing che, se ben regolamentati e condotti, sono – anche nel settore pubblico – utili soluzioni per evitare la chiusura o la delocalizzazione di impianti o di intere produzioni; processi che necessitano, tuttavia, di una corretta cornice normativa e del comportamento virtuoso delle parti sociali, delle imprese e dei lavoratori.