This paper examines the legitimacy of the special regulation of the exercise of the right to a “general” strike in the essential services, following Decision No. 3/134 of 24 September 2003 of the Official Committee on Strikes (Commissione di Garanzia). The reasoning followed by the Committee, examined by the author, is based on three interpretative options: the applicability of Act No. 146/1990, notwithstanding the ban on the combination of strikes, the “typical” character of the general strike which, as a democratic initiative, justifies a degree of inconvenience for the customers that is proportionally greater, and finally the particular nature of the general strike. The conclusion is that general strikes are subject to the provisions of Act No. 146/1990, but at the same time represent a particular form of industrial action, and for this reason the regulation of such strikes is considered to some extent to be special. The author concludes the analysis by expressing his agreement with the solution proposed by the Committee, providing for a case-by-case approach to the minimum period on the basis of a “fair balancing” of the right to strike and individual rights.
L’A. si interroga sulla legittimità di una disciplina speciale sull’esercizio del diritto di sciopero “generale” nei servizi essenziali, a seguito dei rilievi sollevati dalla deliberazione n. 3/134 del 24 settembre 2003 della Commissione di Garanzia. Il ragionamento seguito dalla Commissione, che l’A. ripercorre, si snoda attraverso tre opzioni interpretative: l’applicabilità della l. n. 146/1990, salvo il divieto di concomitanza, la “tipicità” dello sciopero generale che, come risorsa democratica, giustifica un sacrificio proporzionalmente maggiore dei diritti dell’utenza, ed infine la peculiarità dello stesso. Il risultato raggiunto è che lo sciopero generale è assoggettato alle prescrizioni della l. n. 146/1990, ma nondimeno rappresenta un’ipotesi peculiare di azione sindacale, ragion per cui la sua disciplina finisce in qualche modo con l’atteggiarsi come “speciale”. In ultima analisi l’A. esprime il suo apprezzamento per la soluzione proposta dalla Commissione in tema di “rarefazione oggettiva”, che prevede una valutazione caso per caso sul rispetto dell’intervallo minimo sulla base di un “equo contemperamento” fra diritto di sciopero e diritti della persona.
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