This paper analyses the economy and employment in Japan, taking as its starting point the elevated social status of the older person, since age is considered to be indicative of a higher degree of professional skill acquired by the worker. The author examines the unemployment figures for the over-60 age group, noting that older persons, although respected in Japanese society, encounter increasing difficulty in finding employment, since their contribution is considered to be less important than that of younger workers. However, it is underlined that category of older persons is destined to become more important, due to the low birth rate and the decline in the proportion of young people in the workforce. On the basis of these considerations, the author examines the approach of the Japanese legislator to employment issues relating to demographic changes: after a brief overview of the legislative reforms introduced from the 1990s to the present day relating to the pension system and the compulsory retirement age, the author focuses on the reform that came into effect in 2004, which did not abolish the compulsory retirement age, but enabled employers to introduce a system of continuity of employment until the age at which the employee becomes eligible for a pension, in order to synchronise pension eligibility with the compulsory retirement age. In the final part of the paper, the author predicts a situation in which demographic age is no longer a key variable in employment, while hoping for legislative measures that bring about a society in which age criteria are no longer decisive, a “society for all ages”, in which the work of both young people and older persons is utilised and recognised.
L’A. analizza il sistema economico ed occupazionale giapponese, partendo dall’elevata considerazione sociale dell’attributo dell’anzianità, ritenuto segno della maggiore professionalità acquisita da parte di un lavoratore. L’A. analizza i dati circa la disoccupazione della categoria degli over 60 evidenziando come le persone non più giovani, sebbene rispettate dalla società, incontrano crescenti difficoltà a trovare un lavoro, perché il loro apporto è ritenuto meno necessario di quello giovanile. Tuttavia, si sottolinea come la fascia di popolazione anziana sia destinata ad acquistare un’importanza notevole, a causa della scarsa natalità e del sempre più basso numero di forza lavoro giovane. In base a tali premesse, l’A. esamina l’approccio del legislatore giapponese alle tematiche occupazionali correlate all’andamento demografico: dopo un breve quadro delle riforme legislative che si sono succedute dagli anni ‘90 fino ad oggi riguardo il sistema pensionistico e l’età di pensionamento obbligatoria, l’A. focalizza la sua indagine sulla riforma entrata in vigore nel 2004, che non ha abolito il sistema di pensionamento obbligatorio ma ha indotto i datori di lavoro ad attuare una sorta di sistema di occupazione continua fino all’età di eleggibilità alla pensione, al fine di sincronizzare l’età pensionabile con quella di pensionamento obbligatorio. Nella parte finale del contributo l’A. formula la previsione di un superamento del valore del dato anagrafico nelle dinamiche occupazionali, auspicando interventi legislativi che realizzino una società nella quale sia considerato irrilevante il criterio basato sull’età, “una società per tutte le età”, dove il lavoro sia dei più giovani che dei meno giovani venga utilizzato e valorizzato.
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