Vent’anni in monastero tra preghiere, studio e contatto quotidiano con la Bibbia. E poi la decisione di uscirne, per continuare a evolvere, a crescere, a cercare, mentre rimanere avrebbe significato restare ferma. Il racconto senza filtri di una ex monaca benedettina che di quegli anni conserva bei ricordi – ‘devo tutta la costruzione della mia personalità spirituale alla liturgia, alle relazioni con personalità di grande rilievo del movimento di riforma post-conciliare, al lavoro di ricerca e di studio’ – ma anche la consapevolezza che il monastero può mutarsi in luogo di sclerotizzazione umana.
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