I libri degli ebrei e per gli ebrei sono al centro di una interessante stagione di studi. Molteplici prospettive si intersecano, dalla storia sociale ed economica a quella culturale, a quella politica e inquisitoriale. In questo saggio si prenderanno in esame la Comunità ebraica di Ancona nel XVIII secolo e le implicazioni religiose, economiche e familiari connesse alle vicissitudini occorse a un neofita e alle sue bibbie di famiglia. Tale analisi consente di formulare delle ipotesi sul nesso fra possesso di oggetti di fede e auto-percezione di sé. In sintesi, invita ad indagare le spie dell’autodefinizione religiosa del singolo, così come viene descritto anche in un caso di conversione.
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