Se gli adulti fossero adulti – ossia se il modello educativo funzionasse bene e producesse uomini e donne consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri – non sarebbe necessario avere uno Stato che discuta dei centimetri di coscia su cui si può appoggiare una mano. Dovrebbero essere, queste, faccende private da gestire, appunto, tra persone adulte. Ci stiamo invece pericolosamente avviando verso un modello – che proviene da oltreoceano – nel quale veniamo tutti trattati come ragazzini. Un modello che rischia derive autoritarie, a partire da quelle sessuofobiche e censorie.
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