The conceptual category of the "dangerousness of the person" comes across frequently within our legal system, sometimes explicitly and sometimes implicitly. Therefore, it is worth wondering whether this category has always had the same meaning, thus expressing un ontologically unambiguous concept, or whether it varies from case to case, thus taking on qualitutively different meanings. The answer to this question has a number of practical consequences, including the possibility to transfer the assessment of the "dangerousness of the person " from one area (e.g. for the purpose of enforcing security measures) to another (e.g. for the purpose of enforcing preventive measures).
La categoria concettuale della "pericolosità sociale" compare in plurime sedi all'interno del nostro ordinamento, talora in modo manifesto, altre volte in termini dissimulati. Conviene, quindi, domandarsi se tale categoria concettuale esprima sempre la stessa cosa, costituisca, quindi, una nozione ontologicamente unitaria, o se, per contro, essa, spostandosi da una sede all'altra, assuma anche significati qualitativamente differenti. Dalla risposta a tale quesito discendono varie conseguenze pratiche, tra cui la eventuale possibilità di "travasare" l'accertamento della pericolosità sociale effettuato in una sede (ad esempio, ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza) anche in altra sede (ad esempio, ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione).
© 2001-2025 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados