L’articolo discute di come il miracolo straordinario di Francesco d’Assisi, la stigmatizzazione, abbia condotto, nei secoli successivi, alla formazione di una specifica tradizione di spiritualità «somatica». Questo genere di comunicazione corporea con il soprannaturale divenne popolare soprattutto tra soggetti mistici di sesso femminile. Dopo alcune beghine e monache cistercensi, furono soprattutto i domenicani, i principali rivali dei francescani, a promuovere i santi portatori di stigmate appartenenti al loro ordine, tra i quali Caterina da Siena era la piú famosa. Allo stesso tempo, verso la fine del Medioevo, si sviluppò anche un altro tipo di trasformazione miracolosa del corpo: la «gravidanza mistica», manifestata da Brigitta di Svezia. Mentre la stigmatizzazione era una specie di imitatio Christi, che riproduceva l’esperienza delle pene della Passione di Cristo, la gravidanza mistica era una imitatio Mariae, l’emulazione dell’unione materna con il Salvatore nascituro. Entrambe rivelano il potente ruolo che i segni corporei hanno avuto nel cristianesimo. Nelle conclusioni si propone una breve valutazione dell’evoluzione di lungo periodo di questo fenomeno.
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