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Resumen de La conservazione digitale in Italia. Riflessioni su modelli, criteri e soluzioni

Stefano Pigliapoco

  • English

    The Italian law of digital preservation has determined, from 2014 to current, the start-up of more of 70 companies, named “conservatori accreditati”, to provide high quality digital preservation services to public and private organizations.The particularity of Italian strategy is that two institutions, the Ministry of Cultural Heritage and Activities (MiBAC) and the Agency of Digital Italy (AgID), are defining methods, procedures and technical rules to archives preservation and digital records preservation without any evident coordination.The article aims to analyse the critical issues in current context to contribute to the harmonization of Italian rules for creating and preserving hybrid archives.

  • italiano

    In tema di conservazione dei documenti informatici l’Italia ha emanato un complesso di norme che ha determinato in pochi anni, dal 2014 ad oggi, la nascita di oltre 70 organizzazioni che erogano servizi del livello qualitativo più elevato, denominati “conservatori accreditati”, e spinto le pubbliche amministrazioni e le imprese ad attuare processi conservativi digitali conformi a modelli e regole definite dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).La particolarità della situazione italiana è la dicotomia che sembra essersi creata tra le procedure previste per la tutela e la valorizzazione degli archivi, che fanno capo alle strutture del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), e il processo conservativo dei documenti informatici che invece compete all’AgID.L’articolo rileva le principali criticità presenti nel contesto attuale e delinea qualche possibile soluzione con l’obiettivo di contribuire all’armonizzazione e all’integrazione delle disposizioni sulla tenuta e valorizzazione degli archivi ibridi.


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