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L’Odissea di Agostino: il prologo del "De beata vita" tra Omero e Plotino

  • Autores: Enrico Tanca
  • Localización: Acme : annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, ISSN 0001-494X, Vol. 70, Nº. 1, 2017, págs. 73-90
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresì nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica è stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novità anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volontà di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novità riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.

    • English

      The article examines the dense linguistic and semantic web with which Augustine weaves a nautical metaphor in the prologue of De beata vita, and identifies traces of Latin and Greek authors antecedent to Augustine, who are re-used by him to construct an implicit allegoresis of the myth of Ulysses, specifically of the episode in Od. V of the impossible sea crossing; the allegorical interpretation of the myth present in certain Platonic and Neo-platonic texts is interpreted in this paper as the key hermeneutics of the Augustinian extract. At the same time, the article attempts to provide reasons for the strict coherence of the allegorical figuring questioned by some critics, pointing out the reach of its novelty, also with regard to the traditional elements in the Augustinian passage. On the one hand, the aim is to show Augustine’s will to identify himself with the myth of Ulysses, bringing it alive through his own biography; on the other, the novelty of two symbols is brought out, one which is traditional but given new meaning by the author, the other an Augustinian invention


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