The article deals with new open government regulation in Italy, focusing on the public administration’s decision-making processes. After drawing a distinction between two types of the so-called “civic” right of access included in Legislative Decree no. 33/2013, the main legal issues characterising the new regulation are addressed: namely, the vagueness of the constraints imposed on the new “civic” right of access; the issue of “massive” requests for documents and information; and, finally, the constitutional concerns raised by the power of the Italian National Anti-Corruption Authority (ANAC) to enact guidelines limiting and excluding the civic right of access. The final section of the article proposes some procedural and organisational solutions to overcome the issues mentioned above.
Lo scritto intende offrire alcune riflessioni in merito alla nuova trasparenza amministrativa, concentrando l’attenzione sulle forme e modalità dei processi decisionali che le pubbliche amministrazioni svolgono in materia. In particolare, dopo aver analizzato i due modelli di accesso civico contenuti all’interno dell’attuale versione del d.lgs. n. 33/2013, saranno illustrate le principali criticità che la nuova disciplina pone all’interprete: nello specifico, il carattere generico dei limiti all’accesso civico c.d. generalizzato; il problema delle richieste c.d. massive;
e, infine, le perplessità (anche di ordine costituzionale) relative al potere dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di recare linee guida in materia di limiti ed esclusioni all’accesso civico. Nella parte ricostruttiva, infine, saranno indicate alcune possibili soluzioni, sul piano procedimentale e sul versante organizzativo, per superare le diverse questioni segnalate nel corso del lavoro.
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