Con la sentenza del 21 luglio 2016, n. 200, la Corte costituzionale italiana ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 649 c.p.p. nell’interpretazione datane dal diritto vivente italiano che minimizza la portata del ne bis in idem criminale nei termini della medesima qualificazione giuridica. Nel percorso di verifica che abbraccia quanto enunciato dall’art. 4 del Protocollo n. 7 alla CEDU ed il corrispondente principio recepito dall’art. 649 c.p.p., l’analisi del sistema penale nazionale consente di delineare legami e distanze tra diritto sostanziale e diritto processuale, e di rimettere in discussione il convincimento denegato dalla Consulta, per cui la medesimezza del fatto si evince considerando la sola condotta dell’agente, e non la complessiva tipicità del fatto di reato.
By judgment of 21 July 2016, n. 200, the Italian Constitutional Court declared the illegitimacy of art. 649 Code of Criminal Procedure as interpreted by the Italian living law that minimizes the scope of ne bis in idem criminal under the same legal characterization. In the process of control that embraces what is stated by art. 4 of Protocol n. 7 to the ECHR and the corresponding principle added by art. 649 Code of Criminal Procedure, the analysis of the national criminal justice system is able to draw connections and distances between substantive law and procedural law, and challenge the conviction disavowed by the Consulta, so the sameness of the fact should be inferred considering only the agent's conduct, and not the overall typical of the crime.
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