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Resumen de Lo sguardo dell’‘altro’ e l’autoriconoscimento di Dante: un percorso nel ‘Purgatorio’

Marianna Villa

  • English

    The article consideres episodes within Purgatory when Dante is seen by “others”. At the beginning of his journey is necessary to define the difference between Dante and others, because he has the body, according to tradition of otherworldly journeys. Dante is seen from the shadow of his body, and this is a new theme in the Commedia. Shadow opens the dialogue and it’s a mnemonic image, creating intratextual webs. By recalling the flesh, shadow points out the problem of the dialectic between embodiment and vanity. Besides, it forces Dante to define his own identity and it shows a process of self-awareness, completed at the end of the journey, in Eden, when Beatrice calls him by name. This essay deals with Dante’s reaction and with three fundamental characteristics of each meeting: visual perception, sensory metaphors related to the wonder and intensity of soul’s glance, with their intratextual implications.

  • italiano

    Nel saggio vengono esaminati i casi in cui Dante nel Purgatorio è oggetto dello sguardo dell’‘altro’, concentrati proprio all’inizio del cammino di ascesa, quando sono fitti gli incontri con i gruppi di anime che popolano l’Antipurgatorio, ma anche quando è necessario delineare la peculiarità di Dante, che compie un viaggio in carne ed ossa, secondo la tradizione dei viaggi oltremondani. La novità dell’ombra proiettata da Dante-personaggio rappresenta il particolare rivelatore che dà origine all’individuazione, attirando l’attenzione delle anime. Fondamentale, nella trama narrativa, per instaurare un’interazione dialogica, l’ombra può essere considerata una di quelle immagini mnemoniche dotate di significato profondo che costellano il poema, perché da un lato pone il problema della dinamica corporeità / vanità costitutiva delle anime purganti, mentre dall’altro costringe Dante ad interrogarsi sul senso del viaggio nell’aldilà e a definire la propria identità. Lo sguardo dell’‘altro’ che accompagna Dante viator nel Purgatorio delinea allora un itinerario di formazione che porta il Poeta alla consapevolezza del proprio essere uomo, con il fardello della carne ‘suo e di tutta l’umanità’. Accanto alle reazioni di Dante, vengono analizzate le componenti costitutive di ogni incontro, ravvisabili nella priorità della percezione visiva, nella dinamica della concentrazione dello sguardo e nella metaforica della meraviglia, instaurando una rete di relazioni tra porzioni testuali anche lontane, segno della feconda memoria interna del Poeta.


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