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Mario Luzi e l’umanesimo fiorentino

  • Autores: Paola Baioni
  • Localización: RSEI, ISSN 1576-7787, Nº. 12, 2018 (Ejemplar dedicado a: Escritores italianos contemporáneos), págs. 7-15
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Mario Luzi and Florentine Humanism
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      Poetry, for Mario Luzi, is a human figure, a question and a spy of man’s apprehension. He participates, by accretion, in the work of creation (he recognizes himself as a scribe, not as a scriptor). In the greeting addressed to Giovanni Paolo II, during the visit to the florentine civitas (1986), he asserts the centrality of man, saying: «Man: we learned here in Florence to say this word with particular intention, as a prodigy in which creation was identified with the creator; or as a mystery which it was impossible to outline the outlines». The intervention intends to deepen this issue in the work of Luzi, with reference to Leopardi and Dante

    • italiano

      La poesia, per Mario Luzi, è cifra dell’umano, interrogazione e spia dell’inquietudine dell’uomo. Egli partecipa, per accrescimento, all’opera della creazione (si riconosce come scriba, non come scriptor). Nel saluto che rivolge a Giovanni Paolo II, in occasione della visita alla civitas fiorentina (1986), asserisce la centralità dell’uomo, dicendo: «L’uomo: si imparò qui a Firenze a dire questa parola con particolare intenzione, come intendendo un prodigio in cui la creazione si fosse identificata con il creatore; o come di un mistero di cui fosse impossibile delineare i contorni». L’intervento intende approfondire tale questione nell’opera luziana, con riferimento a Leopardi e a Dante. 


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