In an unpublished marginal note penned by Alfieri on a page of a copy, purchased in 1794, of Pindar’s Odes translated by Alessandro Adimari (1632), the tragedian deems Chiabrera to be the genuine heir of the Greek poet. The annotation shows a new interest in Alfieri towards Pindar’s lyrics according to their own principles, without late-seventeenth-century classicistic mediations. This interest propitiated the composition of Teleutodía with which Alfieri brought his poetic career to an end.
In un’inedita postilla vergata da Alfieri su di una pagina dell’esemplare, acquistato nel 1794, delle Odi di Pindaro tradotte da Alessandro Adimari (1632), il trageda riconosce in Chiabrera l’autentico erede italiano del poeta greco. L’annotazione rileva un nuovo interesse di Alfieri per la lirica pindarica riportata ai propri principi, senza le mediazioni classiciste tardo secentesche: un interesse che propizia la composizione della Teleutodía, con la quale egli chiuderà la propria esperienza poetica.
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