In Italia la forza lavoro straniera è arrivata oggi ad annoverare 2,8 milioni di persone, pari a circa l’11 per cento del totale. La popolazione immigrata presenta sia tassi di occupazione sia tassi di disoccupazione superiori a quelli della popolazione nativa.
L’accesso al mercato del lavoro dei migranti umanitari arrivati negli ultimi anni appare più critico, sia per ragioni di tipo normativo sia a causa dei traumi spesso subiti nel corso della migrazione: questo implica sia costi per lo Stato sia per l’economia nel complesso nei termini di uno spreco di risorse potenziali.
Per fronteggiare il rischio che i nuovi migranti vadano ad alimentare il mercato del lavoro nero e l’illegalità, è indispensabile che vengano intraprese misure ad hoc , volte sia a favorirne l’integrazione sia a creare dei canali di accesso regolare al mercato del lavoro italiano. Misure tanto più urgenti dato il carattere strutturale, non congiunturale, delle pressioni migratorie sul nostro Paese.
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