Scopo del lavoro è dimostrare come il sistema penitenziario attualmente vigente in Italia di fonte legislativa e regolamentare sia, nella sua conformazione generale e nei principi politico-criminali che lo ispirano, specie con riferimento al meccanismo di funzionamento delle misure alternative alla detenzione, assolutamente illegittimo alla stregua di una corretta interpretazione sistematica dei diritti fondamentali della persona stabiliti dalla Costituzione e dai Trattati intemazionali ratificati dall'Italia, oltre che dalla normativa europea. II che impone di intendere il concetto di "rieducazione" del reo in modo radicalmente diverso da come lo è attualmente, tale da rendere l'attuazione della finalità di recupero sociale del condannato compatibile in particolare con il principio di stretta legalità della pena e col diritto fondamentale alla sicurezza della persona offesa dal reato.
This paper aims to demonstrate that the current Italian penitentiary system, as governed both by laws and regulations, in its general configuration and its inspiring political-criminal principles, especially with reference to the operational arrangements of alternative measures to detention, is absolutely illegitimate and inconsistent with a proper systematic interpretation of the fundamental human rights enshrined in the Italian Constitution and in the international Treaties ratified by Italy, as well as in the European law. This requires understanding the concept of "re-education" of offenders in a radically different way as compared to its current interpretation, so as to make the achievement of the purpose of social rehabilitation of convicts consistent especially with the principle of strict legality of punishment and with the fundamental right to security of the victim of a crime.
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