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Per la Consulta il divieto di cuocere cibi imposto ai dondannati al 41-bis è inutile e meramente afflittivo. Verso un "carcere duro" più umano?

    1. [1] University of Milan

      University of Milan

      Milán, Italia

  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 61, Nº 4, 2018, págs. 2325-2344
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • For the Italian Constitutional Court, the prohibition to cook food imposed on those sentenced pursuant to article 41-bis is useless and merely afflictive. Toward a more humane "security prison sentence"?
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      With its recent judgment n.186 of 2018, the Italian Constitutional Court ruled that the prohibition to cook, imposed on prisoners under special detention regime pursuant to article 41-bis, c. 2-quarter, letter f) of the Italian penitentiary system, was unlawful because it infringes articles 3 and 27.3 of the Constitution. This contribution aims to provide an interpretation of the aforementioned ruling in the light of the broader framework of the constitutional case law, which, over the past twenty-five years, has questioned the compatibility of the "hard" detention regime with the Italian Constitution, especially in consideration of the principles of humane penalties and rehabilitation of convicts. It can also be an opportunity to hightlight some persistent critical issues in the discipline of art. 41-bis also in the light of the positions taken by important international organizations dedicated to the protection of human rights, such as the European Court of Human Rights and the European Committee for the Prevention of Torture.

    • italiano

      Con la recente sentenza n.186 del 2018 la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 41-bis, comma 2-quater, lett.f) ord. pen. nella parte in cui imponeva ai detenuti sottoposti a regime speciale il divieto di cuocere cibi, reputando tale previsione in contrasto con gli artt. 3 e 27 c. 3 Cost. II presente contributo si propone di fornire una lettura di tale pronuncia alla luce del più ampio quadro rappresentato dalla giurisprudenza costituzionale che, nel corso degli ultimi venticinque anni, si è interrogata sulla compatibilità del regime detentivo differenziato con la Costituzione italiana e in particolare con i principi di umanità della pena e rieducazione del condannato. La pronuncia in commento costituisce inoltre l'occasione per evidenziare alcuni perduranti profili di criticità della disciplina di cui all'art. 41-bis ord. pen., anche alla luce delle pronunce in materia della Corte europea dei diritti dell'uomo e delle osservazioni del Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura.


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