Chi custodisce i custodi è uno degli interrogativi che sembrano scandire la nostra esistenza, ad intervalli regolari attraverso questi tempi in cui il senso di disfacimento di ogni plausibile certezza domina l’immaginario quotidiano. Il quesito è particolarmente idoneo a denotare il dibattito da tempo in corso sul ruolo della Corte di cassazione, quale “giudice dei giudici”. Il discorso trasversale ha un vantaggio significativo: espone una doppia tendenza della Corte, ovvero, per un verso e in certe materie un costante self restraint, avallato in termini ripetuti dalla Corte costituzionale; per altro verso, una virtù espansiva dei propri poteri, con cui la Cassazione consente a se stessa metodiche incursioni nel merito della causa.
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