L’Autrice traccia in maniera attenta e critica le tappe percorse dalla giurisprudenza interna ed europea in tema di condanna in appello dell’imputato assolto in primo grado. Lo scritto si snoda dapprima attraverso l’individuazione dei contrasti e delle antinomie con particolare riferimento ai principi Costituzionali, specialmente all’art. 111 Cost. In secondo luogo l’attenzione viene rivolta all’Europa, in maniera specifica alla giurisprudenza della Corte europea, la quale ha ritenuto, ormai più volte, iniquo, per violazione dell’art. 6, § 1 e 3, lett. d), CEDU, il processo che, in sede d’appello, conduca alla condanna dell’imputato, in precedenza assolto, sulla base di una rivalutazione in malam partem delle deposizioni assunte in primo grado, senza passare attraverso una nuova escussione delle fonti di prova uniche o determinanti, sollecitata dalla difesa o anche d’ufficio. Infine, il contributo si conclude con una proposta risolutiva all’evidente discrasia tra normativa interna e normativa convenzionale.
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