Si torna a parlare in generale del “governo” delle risorse umane e della costruzione di capacità e skills nel sistema sociopolitico italiano. Nessuno può negare, né sarebbe sostenibile, che la conoscenza giuridica non sia il filo dominante nel tessuto decisionale che innerva tutta l’azione giudiziaria e l’azione requirente nelle sue diverse forme quotidiane, tuttavia la scelta di escludere i tirocini e gli stage dagli uffici requirenti, in ottemperanza all’obbligo della riservatezza, è stata inquadrata in modo metodologicamente errato: il bisogno di saperi non giuridici, che a quello giuridico si affianchino per migliorare la gestione della giurisdizione e la gestione dell’ufficio, non è un elemento di discrimine fra funzione giudicante e funzione requirente. Saperi di primaria importanza, come quelli organizzativi, gestionali, economici, statistici, che non rientrano in prima battuta nei programmi di formazione giuridica e giudiziaria e di cui il personale amministrativo oggi impiegato negli uffici giudiziari italiani avverte un bisogno particolarmente stringente.
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