L’articolo si propone di analizzare le reazioni delle istituzioni e dell’opinione pubblica laica italiana davanti alla conquista di Gerusalemme da parte dell’Intesa nel dicembre del 1917. La ricerca si concentra sulle narrazioni della vicenda sulla stampa, che spesso informa anche sui discorsi tenuti in occasione di eventi pubblici, come commemorazioni e incontri politici organizzati per celebrare la conquista. L’articolo ricostruisce i comportamenti delle istituzioni, delle diverse correnti interventiste e dei socialisti. In particolare, lo studio si focalizza sulle diffuse rappresentazioni della campagna militare in Palestina (1917-18) come una crociata. Queste possono essere un valido indizio di come le componenti laiche della politica e della società italiana ricorrevano alla suddetta categoria nel dibattito politico. Generalmente, nella narrazione pubblica, la vittoria in Terra Santa venne presentata come parte di una crociata, assegnando al lemma significati secolarizzati e attualizzanti. L’episodio militare era considerato parte della crociata dell’Intesa in nome della libertà e della civiltà contro la Kultur tedesca, un’immagine consolidata della propaganda di guerra basata sulla demonizzazione della figura del nemico.
This article aims to analyse the reactions of Italian institutions and secular public opinion to the conquest of Jerusalem by the Entente in December 1917. The research focuses primarily on the narrations of the victory in the press, which often also reported the public discourse held at public events, such as the commemorations and political meetings organised to celebrate the conquest. The article reconstructs the behaviours of the institutions, the heterogeneous pro-war forces, and the socialists. The study pays predominant attention to the disseminated representations of the 1917–18 Palestine campaign as a crusade; these images are valuable for comprehending how this category was used in the political debate by the secular groups of Italian politics and society. Principally, the victory in the Holy Land was characterised as a crusade – while, however, giving this term secular and contemporary meanings. The military episode was considered part of the Entente’s crusade in the name of freedom and civilization against the cruelty of German Kultur, a widely spread image of the Great War propaganda based on demonization of the enemy.
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