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Parole di Lucrezia Tornabuoni

    1. [1] Università Cattolica del Sacro Cuorre
  • Localización: Studi di Lessicografia Italiana, ISSN 0392-5218, Vol. 36, 2019, págs. 103-126
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • español

      The article analyses some expressions used by Lucrezia Tornabuoni (1427- 1482) in two small poems in tercets, the critical edition of which will soon be published (Storia di Hester, Vita di Tubia), but the analysis includes also Lucrezia’s other three religious poems. Some words are not testified elsewhere (fare riserbo di + verb meaning ‘fare voto’ e ‘risparmiarsi’, non intendere a muto maybe in the meaning of ‘capire perfettamente’, essere niente, maybe in the meaning of ‘non costare nulla, non dispiacere’); for other expressions, the definitions present in the inventories are not satisfactory, and the meaning derives from the context to which they belong (sogno ‘inezia’, addestrare ‘preparare’, mettere mano nel sangue di qualcuno ‘decidere l’attacco a qualcuno’, dare di piglio alle parole ‘afferrare bene le parole’, ammantare ‘imbandire un banchetto’, congiunzione ‘matrimonio’, rinfrescare ‘ristorarsi’, inanimirsi ‘insuperbirsi’). Sometimes Lucrezia’s expression is the only example found in the fifteenth century (such as for alle stagioni ‘al momento giusto’, operare ‘usare’, addossare ‘accollarsi’, assettare ‘adattare a sè’, volere che il bando vada per la propria parte ‘farla da padrone’, succinto ‘che indossa vestiti corti’, fare orizzonte ‘creare una superficie orizzontale’), or else it is possible to backdate words first used by Machiavelli (giunto ‘inganno’, stornare ‘desistere’, inanimire ‘incoraggiare’). The short poems allow the retrieval of a Dantesque expression (perder l’ora ‘sciupare il tempo’), and a Laurentian syntagm (dare la soia/le soie ‘lusingare’

    • italiano

      L’articolo prende in analisi alcune espressioni usate da Lucrezia Tornabuoni (1427-1482) in due poemetti in terzine dei quali è prossima la pubblicazione dell’edizione critica per cura di chi scrive (Storia di Hester, Vita di Tubia), ma l’indagine si estende anche agli altri tre poemetti sacri di Lucrezia. Alcuni termini non sono attestati altrove (fare riserbo di + verbo nel senso di ‘fare voto’ e ‘risparmiarsi’, non intendere a muto forse nel senso di ‘capire perfettamente’, essere niente, forse nel senso di ‘non costare nulla, non dispiacere’); per altre espressioni, le definizioni presenti nei repertori non risultano soddisfacenti, e il significato emerge dal contesto nel quale si trovano (sogno ‘inezia’, addestrare ‘preparare’, mettere mano nel sangue di qualcuno ‘decidere l’attacco a qualcuno’, dare di piglio alle parole ‘afferrare bene le parole’, ammantare ‘imbandire un banchetto’, congiunzione ‘matrimonio’, rinfrescare ‘ristorarsi’, inanimirsi ‘insuperbirsi’). Talvolta quella di Lucrezia è la sola attestazione quattrocentesca (così per alle stagioni ‘al momento giusto’, operare ‘usare’, addossare ‘accollarsi’, assettare ‘adattare a sè’, volere che il bando vada per la propria parte ‘farla da padrone’, succinto ‘che indossa vestiti corti’, fare orizzonte ‘creare una superficie orizzontale’), o è possibile retrodatare parole usate per primo da Machiavelli (giunto ‘inganno’, stornare ‘desistere’, inanimire ‘incoraggiare’). I poemetti presentano anche il recupero di una locuzione dantesca (perder l’ora ‘sciupare il tempo’), e un sintagma tipicamente laurenziano (dare la soia / le soie ‘lusingare’).


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