Anna Bucellato, Fulvio Coletti, Emanuele Giannini
Collection and analysis of the archeological evidences from the suburban Ostiense area, between Malafede Valley and Stagno Ostiense. The paper put together the archaeological evidence from three areas of the suburbium, the low Valle di Malafede, Casal Palocco and Infernetto, through the contextualization of the old data with the new one, with a special focus on the dynamics of interactions between population and geotechnical features of the soils. For the Valle di Malafede, it draws an evolving synthesis of the settlement, and analyses its key position as a pivotal zone between the Urbs and the colony of Ostia, whether through the development of big villas owned by the urban elite, or through the development of a web of hydraulic infrastructures. Concerning the area of Casal Palocco, it examines the correlation between archaeological evidence and the geomorphological features of the territory. For the area of Infernetto, the paper exposes the new data about the human exploitation of the most southwestern strip of land of the stagno ostiense, confirming thus the hypothesis of the existence of parking areas for the beasts for display in the venationes.
L’articolo riconnette il tessuto archeologico di tre distretti del suburbio, bassa Valle di Malafede, Casal Palocco e Infernetto, attraverso la contestualizzazione dei dati noti con le acquisizioni recenti, con particolare attenzione alle dinamiche di interazione tra popolamento e caratteristiche geotecniche dei suoli. Per la Valle di Malafede viene tracciata una sintesi evolutiva del sistema insediativo, ed analizzato il ruolo chiave che da sempre riveste come cerniera tra l’urbe e la colonia ostiense, sia per lo sviluppo di grandi ville di proprietà dell’élite cittadina, sia per lo sviluppo di reti di infrastrutture idriche. In merito al settore di Casal Palocco viene analizzata la correlazione tra le evidenze archeologiche e le caratteristiche geomorfologiche del territorio. Nel quadrante di Infernetto vengono invece presentate le novità sullo sfruttamento antropico della fascia estrema sud occidentale dello stagno ostiense, dove sembra confermata l’ipotesi della presenza di aree di stazionamento di animali destinati agli spettacoli quali venationes.
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