Pulci, riscrivendo il "Cantare d'Orlando", sembra comportarsi, secondo l'A., in modo schizofrenico: da un lato introduce frequenti note comiche nel racconto, dall'altro inserisce considerazioni morali e potenzia il significato allegorico di alcune sequenze dell'anonimo cantare. La figura di Morgante - rileva Galbiati - partecipa all'ambiguità del testo: il gigante è sia un 'miles Christi' che guadagna alla morte in Paradiso, sia una figura carnevalesca, associata non a caso a Morgante. Lo studio del personaggio di Morgante permette quindi - sostiene lo studioso - di gettar luce sul rapporto tra comicità e serietà nel "Morgante", uno degli aspetti più importanti del testo e più discussi recentemente dalla critica.
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