Palermo, Italia
Thirty years later many doubts and misunderstanding, in 2019 a reform of Italian Criminal Procedure has radically excluded the summary proceedings (“giudizio abbreviato”) for life imprisonment crimes. On the level of systemic policies in the era of penal populism, the rewriting of special proceedings rules has been electively finalized to the stiffening of the penal treatment, converging on the goal of making life imprisonment rigid, subtracted from any flexibility; the criminal trial then regresses to the “silent servant” stage, enslaved to the need to magnify the repressive goals in the construction of a security and fear mass society.
Al culmine di trent’anni di tensioni e di incomprensioni, le scelte trancianti coagulatesi nella l. n. 33 del 2019 escludono radicalmente dall’accesso al rito abbreviato le imputazioni per reati punibili con la pena dell’ergastolo. Sul piano delle politiche di sistema nella stagione del populismo penale, la filigrana della novella del 2019 appare emblematica di nuove preoccupanti disinvolture: la riscrittura delle regole del processo è stata elettivamente finalizzata all’irrigidimento della previsione edittale, convergendo sull’obiettivo di rendere inesorabile la sanzione della pena “a vita”, sottratta a ogni flessibilità; il processo penale regredisce, così, allo stadio del “servo muto”, asservito a una pervicace esigenza di spettacolarizzazione degli scopi repressivi.
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