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Valéry e la filosofia della letteratura

  • Autores: Danilo Manca
  • Localización: Rivista di estetica, ISSN 0035-6212, Anno 59, n. 70, 2019 (Ejemplar dedicado a: Philosophy and Literature), págs. 125-140
  • Idioma: inglés
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  • Resumen
    • In questo articolo discuterò il contributo che le riflessioni di Paul Valéry potrebbero dare al recente dibattito, sviluppatosi per lo più in ambiente analitico, sulla filosofia della letteratura1. Il problema da affrontare riguarda la natura stessa dell’indagine chiamata “filosofia della letteratura”. Oggi si tende a definirla per contrapposizione alla “filosofia in letteratura”, ossia allo studio dell’occorrenza di temi filosofici in letteratura e dello sviluppo di tesi filosofiche attraverso la letteratura2. L’apporto di Valéry a riguardo è particolarmente interessante per almeno due motivi, che discuterò nei due rispettivi paragrafi in cui ho suddiviso il testo: 1. Mettendo in discussione le nozioni correnti di “filosofia” e “letteratura”, Valéry prospetta una terza via che, mentre continua a distinguere lo studio della letteratura come fenomeno artistico dallo studio del modo in cui temi filosofici vengono affrontati in letteratura, ritiene tuttavia che per capire cosa sia la letteratura non si possa separarla dalla sua capacità di pensare astrattamente. 2. Inoltre, nelle sue riflessioni teoriche Valéry va alla ricerca della “poesia in filosofia”, ossia della dimensione poietica che permette alla filosofia come arte del pensare astratto di trasformarsi in un gioco linguistico comunicabile e quindi condivisibile3. A partire da questa idea in conclusione arriverò a distinguere le due concezioni estetiche sottese dalla filosofia e dalla poesia.


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