Esistono un vuoto negativo e un vuoto positivo. Il primo origina oppressione, il secondo si pone come spazio aperto al possibile, ed è questo il vuoto che l’arte cinese esprime: la possibilità del diverso, l’incompletezza dell’esistente, la parzialità del Primordiale che si dà in un’immagine, in una pennellata, in un suono o in una parola che è sempre senza forma definita.
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