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Resumen de Quando alia remedia cessant. La rappresaglia nel Regno di Napoli in età angioina

Antonio Tisci

  • italiano

    La rappresaglia, il cui presupposto, in età medievale, è la ‘denegata giusti-zia’ in terra straniera, è un atto attraverso il quale un soggetto per ottenere il risarcimento del danno sofferto, in assenza di un’autorità superiore in grado di sanzionare le condotte di un debitore forestiero, fa valere le proprie ragioni di credito su di lui o sulle cose che gli appartengono, estendendo la responsa-bilità contrattuale anche a tutta la comunità dello stesso debitore.Le rappresaglie si presentano dapprima come consuetudine e solo nei se-coli VIII e IX vengono disciplinate nel tentativo di frenarne l’uso arbitra-rio. Questa pratica ritorsiva ha operato come fattore ordinante nella società medievale, offrendo garanzie allo sviluppo dei traffici commerciali, sebbene gravate dai nefasti e talvolta duraturi effetti che scaturivano dalla concreta esecuzione. La diffusione delle rappresaglie ed i problemi ad esse correlati suscitano l’interesse dei più importanti giuristi del tempo (Iacopo d’Arena, Bartolo da Sassoferrato, tra i primi ad occuparsi dottrinalmente delle rappresaglie, Albe-rico da Rosciate, Giovanni da Legnano, Martino Garati) che, già dalla secon-da metà del secolo XIII, cercano, attraverso i primi trattati, di esaminare il fenomeno, evidenziando la antigiuridicità di una prassi diffusa, e di offrire un ordine in grado di contenere le lacerazioni provocate da una pratica violenta, di fatto costringendo in spazi sempre più residuali l’uso di questo strumento risarcitorio.

  • English

    The reprisal, whose assumption, in the Middle Ages, is the ‘denied justice’ in a foreign land, is an act through which a subject to obtain compensation for the damage suffered, in the absence of a higher authority able to sanction the conduct of a foreign debtor, asserts his own credit reasons on him or on the things belonging him, extending the contractual responsibility to debtor’s whole community also.The reprisals appear first as a custom and only in the eighth and ninth cen-turies they are regulated in order to curb their arbitrary use. This retaliatory practice operated as an ordering factor in medieval society, offering guaran-tees for the commercial traffic development, although burdened by the ne-farious and sometimes lasting effects resulting from the concrete execution.The reprisals and their problems spread arouse the interest of the most im-portant jurists of that time (Iacopo d’Arena, Bartolo da Sassoferrato, among the first to deal doctrinally with reprisals, Alberico da Rosciate, Giovanni da Legnano, Martino Garati) who try, already from the XIII century sec-ond half, through the first treaties, to examine the phenomenon, highlighting the unlawful nature of a widespread practice, and to offer an order able to contain the lacerations caused by a violent practice, in fact forcing in more residual spaces the use of this compensatory instrument.


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