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Il divieto per le parti private di indirizzare all’autorità giudiziaria atti tramite p.e.c.: un eccesso di formalismo

  • Autores: Lorenzo Belvini
  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 2, 2020, págs. 365-374
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The prohibition for private parties to address legal acts to the judge through certified mail: an excess of formalism
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      La decisione in commento - conformandosi all’orientamento giurisprudenziale prevalente - nega alle parti private la facoltà di adoperare la posta elettronica certificata per interloquire con il giudice e, più in generale, per depositare atti. Il divieto sembra, però, poggiarsi su fragili ragioni formalistiche piuttosto che su un’effettiva preclusione normativa. In realtà, una lettura evolutiva dell’ordito codicistico consentirebbe di superare l’assenza di regole sull’impiego dello strumento telematico, permettendo alle parti di farne uso nel processo.

    • English

      The Court of Cassation rules the prohibition of private parties to interact with the judge by “PEC” (certified electronic mail), in accordance to the majority of legal trends, which assume that documents of private parties are not allowed to be lodged by such procedures. The decision is questionable, considering that a progressive interpretation of the codicistic provisions may lead to a different solution


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