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Sviluppo sostenibile: l’evoluzione giuridica di un concetto mai definito

    1. [1] Università di Parma
  • Localización: Revista Ibérica Do Direito, ISSN-e 2184-7487, Vol. 1, Nº. 1, 2020, págs. 133-144
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Sustainable development: the legal evolution of a never defi ned concept
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      L’esigenza di comprendere, in concreto, quali strumenti possano e dare attuazione a politiche di governance aderenti al concetto di sviluppo sostenibile, pone l’interprete dinnanzi ad una serie di interrogativi: anzitutto, se sia possibile trasferire il principio di sviluppo sostenibile dal suo “habitat” naturale, la dimensione sovranazionale di strumento di soft low, al diritto positivo. A questo primo quesito è possibile fornire, da subito, una risposta positiva: il c.d. Codice dell’Ambiente,introdotto nel nostro ordinamento con d. lgs. 3 aprile 2006 n.152 nella prima versione non conteneva alcun riferimento allo sviluppo sostenibile né ad altri principi ambientali; solo a seguito del correttivo del 2008 (d.lgs.16 gennaio 2008, n.4 che ha modifi cato il d.lgs. n.152) essi sono stati codifi cati. L’art. 3 - quater è dedicato allo sviluppo sostenibile, segnatamente al I comma dispone “ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fi ne di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future”. Nel II comma il legislatore si rivolge principalmente all’attività delle pubbliche amministrazioni sancendo come essa debba “essere fi nalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nell’ambito della scelta comparativa tra interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione”.

    • English

      The need to understand, in practice, which tools can and implement governance policies adhering to the concept of sustainable development, places the interpreter in front of a series of questions: fi rst of all, whether it is possible to transfer the principle of sustainable development from its Natural “habitat”, the supranational dimension of a soft low tool, to positive law. To this fi rst question it is possible to immediately provide a positive answer: the so-called Environmental Code, introduced into our legal system with d. lgs. 152 of 3 April 2006 in the fi rst version did not contain any reference to sustainable development or to other environmental principles; only following the 2008 corrective (legislative decree 16 January 2008, n.4 which modifi ed the legislative decree n.152) have they been codifi ed. Art. 3 - quater is dedicated to sustainable development, in particular the fi rst paragraph states “every human activity legally relevant under this code must comply with the principle of sustainable development, in order to ensure that the satisfaction of the needs of current generations cannot compromise the quality of life and the possibilities of future generations “. In the second paragraph, the legislator mainly addresses the activity of public administrations, sanctioning how it must “be aimed at allowing the best possible implementation of the principle of sustainable development, so that in the context of the comparative choice between public and private interests characterized by discretion interests in the protection of the environment and cultural heritage must be given priority consideration “


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