Esacerbando tensioni e disparità preesistenti, la pandemia sta rendendo più visibile quel che era già davanti ai nostri occhi ma che non vedevamo, anzi che pensavamo fosse normale, quando normale non è: dipendiamo tutti dal lavoro degli altri, ma in modo assai diseguale. Molti di quelli da cui dipendiamo di più tendono a essere quelli che premiamo di meno e che hanno meno voce in capitolo. Più che uno stato di emergenza, sembra che tutte le tensioni del lavoro nel suo stato di normalità stiano emergendo insieme.
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