È da molti anni, forse qualche decennio, che la scuola non è più una priorità nell’agenda politica. Un fatto che si è manifestato anche durante questa pandemia, che ha colto il settore particolarmente impreparato, sia sul piano di dotazioni tecnologiche sia su quello prettamente didattico. Come se bastasse ‘spostare’ una lezione in presenza su uno schermo e il gioco fosse fatto. La verità è che quanto sperimentato in questi mesi può essere un utile complemento per specifiche tematiche e situazioni particolari, ma non può sostituire la lezione in presenza. L’unica che dà accesso al più importante elemento della didattica: la relazione.
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