The article examines the thirty-eighth book (On the Art of poetry) of the encyclopaedic treatise De expetendis et fugiendis rebus by the humanist Giorgio Valla. The article underlines the importance of the treatise in the cultural process leading from Medieval poetics, mostly devoted to technical and metrical issues, to the comprehensive, fully Aristotelian humanistic poetics. Specific attention is paid to the presence in the treatise of classical issues, which are typical of late Humanism, such as the nature, instruments and purpose of the art of poetry. Moreover, the article emphasizes the composite nature of the work, by analysing the Greek sources of a selection of crucial passages
Nel saggio viene preso in esame il trentottesimo libro del trattato enciclopedico De expetendis et fugiendis rebus (1501) dell’umanista piacentino Giorgio Valla, dedicato all’arte poetica. Dell’opera viene rimarcata l’importanza nel processo culturale che porta dalla trattatistica medievale, prevalentemente tecnica e metricologica, a quella integrale, aristotelica, tipica dell’umanesimo maturo. In particolare, si insiste sulla presenza, notevole a questa altezza temporale, di riflessioni su tematiche classiche pienamente recuperate solo a partire dall’umanesimo maturo, come quella sulla natura, gli strumenti e il fine della poetica. Inoltre, viene messa in luce la natura composita del trattato attraverso l’individuazione delle fonti greche sottese al testo, limitatamente a una selezione di passi notevoli
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