A partire dagli anni ottanta del secolo scorso si è cominciato a riflettere sistematicamente sulla presenza e la funzione della donna in Machiavelli. Le sue molteplici figure femminili – ‘reali’ o metaforiche – sono state poste al centro di analisi che hanno attraversato criticamente l’intera opera del Segretario fiorentino, fatta ‘reagire’ con gli orientamenti di una critica assai variamente impostata, ma che ha tenuto conto – con maggiore o minore ‘simpatia’ – dell’emergere di un pensiero femminista. L’articolo ripercorre questa vicenda, delineando gli snodi salienti del dibattito e argomentando la sua forte attualità.
From the 1980s, scholarship has started a systematic reflection on the presence and role of women in Machiavelli. His many and diverse female characters – be they ‘real’ or metaphorical – have been the focus of analyses that critically examine the Florentine Secretary’s entire oeuvre. This aspect of his work has received much attention from a variety of perspectives, taking into account – with more or less ‘sympathy’ – the acquisitions of feminist criticism. This article maps the decade-long debate, pointing out its central issues, and stressing its ongoing relevance
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