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Resumen de Codice e leggi speciali. Progettare una riforma dopo la riserva di codice

Enrico Mario Ambrosetti

  • English

    The link between the code and the complementary legislation has always been a key issue for the reform of the criminal system. The need to re-organize a special regulation that has grown disproportionately and haphazardly is commonly emphasized as a priority for the Italian legislator. Furthermore, there are two different approaches to this issue: one is intended to restore the central role of the code itself; the other advocates a criminal law divided into several subsystems, where the code is complemented by organic and sectoral laws. Nowadays, the rule calling for the inclusion of all criminal law in the code, introduced in Article 3-bis of the Italian Criminal Code by the Orlando legal reform, can be clearly perceived as a turning point if intended not merely as a topographic criterion, but also as a conditioning factor that obliges the legislator to comply with the principles of subsidiarity and extrema ratio. From this perspective, also an in-depth review of the complementary legislation, not only aimed at reducing criminal law and eliminating offences considered of no value, but also designed to resolve the problem of the duplication of penalties caused by the coexistence of crimes and administrative offences, is necessary.

  • italiano

    Il rapporto fra codice e legislazione complementare costituisce da tempo un tema fondamentale per la riforma del sistema penale. La necessità di un riordino di una normativa speciale cresciuta in modo eccessivo e allo stesso tempo disordinato è comunemente indicata come una priorità per il legislatore. Vi sono, peraltro, due diversi approcci al problema: il primo teso a riportare la centralità del codice, il secondo volto a proporre un ordinamento a sottosistemi, nel quale al codice si affiancano leggi organiche settoriali. Oggi la riserva di codice, introdotta all'art. 3-bis c.p. dalla riforma Orlando, può rappresentare una svolta se intesa non meramente come criterio topografico ma come fattore vincolante il legislatore a rispettare i principi di sussidiarietà ed extrema ratio. In quest'ottica si rende necessaria anche una profonda rivisitazione delle leggi complementari penali non solamente finalizzata ad una riduzione delle disposizioni ed alla eliminazione degli illeciti di scarso valore offensivo, ma anche a risolvere il nuovo problema della duplicazione del trattamento sanzionatorio da parte di fattispecie penali in senso stretto e di illeciti amministrativi.


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