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L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen (1098-1179)

    1. [1] Università de Roma La Sapienza

      Università de Roma La Sapienza

      Roma Capitale, Italia

  • Localización: De Medio Aevo, ISSN-e 2255-5889, Vol. 9, Nº. 1, 14, 2020 (Ejemplar dedicado a: La mujer en la Edad Media), págs. 43-53
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The Ideal of Holiness in Hildegard of Bingen
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      This paper deals with the ideal of holiness in Hildegard of Bingen, which comes to light both from the two hagiographies written for Disibod and Rupert, the heavenly patrons of her two monasteries, and from the Symphonia armoniae celestium revelationum, a cycle of poems in which the author examines all the ecclesiastical history from its apostolical origins up to the birth of monasticism. The Virgin Mary as the Mother of God has an essential role in the Symphonia. She reconnects the Creation of the world with the “regeneration” of the world, which occurred in the day of Incarnation. Three different levels of the interpretation of the Book of Genesis flow into her womb and in Christ: the creation (literal level), the Church (allegorical level) and the monasticism (moral-tropological level). Disibod and Rupert represent the moral level. They are indeed the symbol of the rise of the human being in the path of the virtues, which has the reunification with Christ as the destination.

    • italiano

      L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen emerge non soltanto dalle agiografie composte in onore di Disibodo e Ruperto, patroni dei due monasteri in cui l’agiografa visse, ma anche nella Symphonia armoniae celestium revelationum, un ciclo poetico-musicale in cui è ricostruita l’intera storia della Chiesa, dalle origini apostoliche fino alla nascita del monachesimo. Un ruolo fondamentale in questa ricostruzione è riservato a Maria e alla sua funzione materna. La Vergine ricongiunge la creazione del mondo veterotestamentaria alla rigenerazione del mondo avvenuta nel giorno dell’Incarnazione. Nel grembo di Maria e, quindi, in Cristo confluiscono tre livelli di lettura del testo del Genesi: la creazione (piano letterale), la Chiesa (piano allegorico) e il monachesimo (piano morale-tropologico). Anche Disibodo e Ruperto partecipano ai tre livelli dell’interpretazione genesiaca, ma in loro trova soprattutto spazio il piano morale. Sono, infatti, espressione dell’ascesa dell’uomo nel cammino di virtù, che ha come meta finale l’unione con Cristo.


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