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Lo stigma della prostituta e l’ipocrisia della cultura cattolica dominante

  • Autores: Edoardo Lombardi Vallauri
  • Localización: MicroMega, ISSN 0394-7378, Nº. 6, 2020 (Ejemplar dedicado a: Prostituzione: sesso, denaro, potere / Stati Uniti: democrazia a rischio)
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • La parola ‘prostituta’ – e ancor di più altri sinonimi usati per indicare la donna che vende servizi sessuali – è avvolta da un tale stigma da impedire a chiunque di usarla in maniera neutra. Tanto che si deve far ricorso a neologismi – escort, sex worker, lavoro sessuale – per poter affrontare l’argomento senza tema di risultare offensivi. Ma da dove deriva questo stigma? Dal fatto che le prostitute vendono il proprio corpo come fosse una merce, si dice. Ma l’avvocato non fa forse qualcosa di simile quando vende le proprie competenze ai clienti, non di rado colpevoli? No, il vero scandalo della prostituzione sta nel fatto che si tratta di sesso fuori da legami impegnativi. È questo che la nostra cultura cattolica non tollera.


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