I mesi della pandemia hanno registrato nei motori di ricerca un picco a livello globale di parole afferenti alla sfera del divino, ma ogni tentativo religioso di provare a prendere la scena a scapito della scienza è fallito. E le religioni, coi loro rituali, non sono state ritenute bisogni primari, bensì attività da sospendersi per l’emergenza sanitaria. Uno spostamento – quello dal centro dell’esistenza umana ai suoi margini – che è solo l’ultima trasformazione in ordine di tempo cui le religioni sono state soggette. In un mondo allo stesso tempo sempre più omologato (a livello globale) e più diversificato (a livello locale) qual è il destino dei credi religiosi?
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