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Resumen de La Tomba François di Vulci: Dalla documentazione grafica del Fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga alle decorazioni pittoriche della biblioteca di Villa des Vergers

Paola Delbianco

  • Il Fondo des Vergers è ricco di disegni, lucidi, incisioni, prove di stampa di pitture parietali, nonché di vasi, bronzi e gioielli, frutto dei ritrovamenti della società di scavo costituita nel 1850 da Adolphe Noël des Vergers e Alessandro François, ai quali nel 1852 si aggiunse l’editore Ambroise Firmin Didot, suocero di des Vergers. François nell’aprile 1857 scoprì a Vulci la tomba che da lui prende il nome, illustrata da uno spettacolare ciclo pittorico. All’indomani della scoperta, des Vergers fece eseguire i disegni delle pitture parietali, che poi pubblicò nell’Atlante della sua monumentale opera L’Étrurie et les Étrusques ou dix ans de fouilles dans les Maremmes toscanes. Nel 1864 acquistò per conto del suocero i lucidi a grandezza naturale del ciclo pittorico della Tomba François eseguiti nel 1862 da Carlo Ruspi per il facsimile del Museo Gregoriano Etrusco. I lucidi di Ruspi risultarono particolarmente preziosi, sia perché fornirono a des Vergers utili informazioni per la descrizione delle tavole XXI-XXIX dell’Atlante, sia perché con buona probabilità furono presi a modello alla fine dell’Ottocento dal pittore Augusto Aviano per le decorazioni del soffitto della biblioteca della villa des Vergers a San Lorenzo in Correggiano (Rimini).


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