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Resumen de Verso una nuova dimensione del delitto di epidemia (art. 438 c.p,) alla luce della globalizzazione delle malattie infettive: la responsabilità individuale da contagio nel sistema di common but differentiated responsability

Emanuele Perrotta

  • English

    Global epidemics have been always coupled with the phenomenon , reported on an international level, o f the so -called responsibility gaps deriving from failure to achieve the minimum punishability thresholds as provided by the domestic legal systems, which are often inadequate for this purpose. While in the past epidemics related emergencies affected other parts of the world, now the Italian legal system, because of the health-care crisis caused by covid-19, is called upon identifying any contagion responsibilities by implementing its own law enforcement measures ( especially Sections 438 an d 452 o f the Criminal Code), which have been seldom applied due to the fact that epidemic outbreaks have occurred only rarely and, therefore, are characterized by an un certain scope of application . As we will try to argue, the spread of covid-19 in Italy has highlighted a certain gap between the provisions of the Criminal Code - as interpreted to date - an d today's epidemiology, which requires a new approach to some elements related to the case in point, notably the reinstatement of the category of offenders, a differentiation of negligent liability levels also within the healthcare do main an d the compatibility of the crime with any omissive conduct ( as recogn ized by the latest case-law) now appear to be necessary steps in order to bring «regulatory reality» back to «factual reality». Finally, this essay aims to include the «new» in dividual contagion responsibility, thus outlin ed, within the context o f the so -called web of causation of the epidemics and, conversely, into the common but differentiated responsibility system (CBDR) of in ternational origin , which currently seems to be the most efficient way to attribute any criminal liability in a healthcare crisis.

  • italiano

    Le epidemie di rilevanza globale sono state storicamente accompagnate dal fenomeno, denunciato sul piano internazionale, dei c.d. vuoti di responsabilità (responsibility gaps), derivanti dal mancato raggiungimento delle soglie minime di punibilità previste negli ordinamenti interni, spesso inadeguati a tal fine. A differenza del passato, quando le emergenze epidemiche interessavano altre aree del mondo, l'ordinamento italiano è attualmente chiamato, in ragione della crisi sanitaria da covid-19, a un'efficace individuazione delle responsabilità da contagio, attivando la disciplina interna di contrasto (in particolare gli artt. 438 e 452 c.p.), quasi mai operante a causa della rarità del fenomeno epidemico e, pertanto, connotata da incerti margini applicativi. Come si tenterà di osservare, la diffusione della covid-19 in Italia ha evidenziato un certo distacco tra le disposizioni codicistiche - come interpretate fino ad oggi - e l'odierna epidemiologia, richiedendo un nuovo approccio ad alcuni elementi delle fattispecie: in particolare, il ripristino del novero dei soggetti attivi, la modulazione degli stadi colposi anche in ambito medico-sanitario e la compatibilità del reato con le condotte omissive (riconosciuta dai più recenti orientamenti giurisprudenziali) appaiono oggi passaggi obbligati per la riconduzione della « realtà normativa» alla « realtà fattuale ». Infine, l' indagine mira ad inserir la « nuova » responsabilità individuale da contagio, così delineata, nell'ambito della c.d. web of causation dell' epidemia e, di converso, nel sistema di 'common but differientated responsability' (CBDR) di derivazione internazionale, che oggi appare lo strumento più efficace di allocazione delle responsabilità penali occorse nell' ambito delle emergenze sanitarie.


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