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Resumen de Le politiche attive del lavoro nella crisi da Covid-19

Giuseppe Croce

  • La pandemia sta provocando una grave perdita di posti di lavoro e un forte aumento della disoccupazione esplicita e nascosta. Con l’avvio della ripresa economica, gli ammortizzatori sociali su cui si è basato l’intervento nella fase di lockdown non sono più adeguati, e diventa urgente modificare il policy mix con l’inserimento di politiche attive.Per argomentare questa tesi, si valorizzano le evidenze fornite dalla letteratura economica pubblicata fin qui durante la crisi causata dal Covid-19. In particolare, si prendono in considerazione i primi dati relativi ai flussi lordi di distruzione e di creazione dei posti di lavoro, e il rischio di aumento del mismatch. Inoltre, si utilizza una semplice presentazione del modello della curva di Beveridge per illustrare gli scenari di evoluzione del mercato del lavoro nella ripresa e il ruolo delle politiche attive. Gli elementi presentati conducono a suggerire un breve elenco delle misure idonee ad affrontare la situazione determinata dalla pandemia in Italia.Infine, si argomenta che, per il successo del tentativo di conciliare la ripresa delle attività lavorative e il controllo del contagio, non sono sufficienti gli interventi da parte del governo e il normale funzionamento del mercato del lavoro. È necessario anche il contributo di una pluralità di istituzioni, in particolare delle imprese, del sistema di relazioni industriali e di altre istituzioni sociali, nello specifico le cosiddette “norme sociali” e organizzazioni quali quelle del Terzo settore.


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