Con la sentenza n. 97 del 2020, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto assoluto di scambiare oggetti fra detenuti sottoposti al regime detentivo speciale, ancorché appartenenti allo stesso gruppo di socialità, previsto dall’art. 41-bis, comma 2-quater, lett. f), ord. pen., ritenendolo in contrasto con il principio di ragionevolezza e con la finalità rieducativa della pena.
La pronuncia offre un interessante spunto di riflessione per indagare non solo il rapporto di congruità tra le misure restrittive imposte dal legislatore e gli obiettivi perseguiti dalla disciplina, ma anche per evidenziare i profili critici connessi alle forme più rigorose di esecuzione della pena, in termini di concreto bilanciamento tra interessi confliggenti e carattere assoluto di certe previsioni.
With judgment no. 97 of 2020, the Constitutional Court declared illegitimate the absolute prohibition of exchanging objects among prisoners under special prison regime, even within the same “social group”, as provided for in Article 41-bis, par. 2-quater, lett. f), of law no. 354 of 1975, considering it to be against the principle of reasonableness and the rehabilitation purpose of the sentence.
Not only does the judgment offer the occasion to analyse the match between the restrictive measures and the objectives pursued by the law, but also to highlight the main concerns about the most severe prison treatment, in terms of balance between opposing needs and unconditional nature of some provisions.
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