This paper aims at defining Carlos Dámaso Martínez noir poetics, by analyzing his novel El informante, which has been recently published in Italy as ‘Imaginary Crimes’, by all means an emblematic title that perfectly shows its metaliterary and intertextual vein. More specifically, I will try to demonstrate how, in the space of its pages, a crucial appointment is made, between two of the most recognizable ‘traditions’ of the Argentinian canon: indeed, the interweaving of fantastic and crime fiction seems to be the core device which, in the novel, problematically support the weight of reality.
Questo breve intervento si propone di esplorare la poetica del noir dello scrittore argentino Carlos Dámaso Martínez attraverso l’analisi del suo romanzo El informante, recentemente pubblicato in Italia con un titolo –Crimini immaginari– che di per sé squarcia la dimensione metaletteraria e intertestuale che lo caratterizza. Nello specifico, si dimostrerà come, in queste pagine, si diano appuntamento, disputandosi il peso della gestione del reale, le due ‘tradizioni’ più riconoscibili del canone argentino del Novecento: quella del poliziesco e quella del fantastico.
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