Dall’analisi dei CV della dirigenza pubblica italiana emerge come questa sia molto anziana (54,8 anni la media totale), di provenienza (e formazione) centro-meridionale, con una formazione giuridica e con modeste esperienze internazionali ed esterne alla pubblica amministrazione. Più di un terzo dei dirigenti apicali sono donne: su questo la pubblica amministrazione centrale presenta un bilanciamento tra i generi migliore di quello del settore privato. È opportuno ridefinire un profilo culturale del dirigente più coerente con le necessità delle pubbliche amministrazioni che, sebbene sempre più delegittimate, rimangono un fattore critico e ineliminabile della vita sociale, economica e culturale dell’Italia.
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